E poi, quando ti senti scoppiare, vai a vedere il mare, respiralo forte. Portaci chi lo sa capire, chi lo sa ascoltare, chi lo sa vedere. Vai nei tuoi angoli di pace, guardaci dentro e tienili stretti. Portaci chi non parla troppo, chi non cerca per forza qualcosa da dire. Chi sa sintonizzarsi con la calma della tua malinconia e con la tempesta e il tormento del tuo cuore. Chi vuole ascoltare il suono di un respiro, il tuo e quello del mare. Chi sa meravigliarsi davanti a ciò che è sempre lì ma non è mai uguale. Chi sa farsi scaldare da occhi pieni di vita vissuta, colmi di graffi ma mai arresi. Occhi baciati da un raggio di sole e dall’azzurro del mare. E poi fai quell’ultimo respiro e promettiti che tornerai, a respirare.