Non tocco questo blog da un tempo immenso. Per un attimo non ricordavo più cosa avessi scritto, quando lo avessi aperto. Mi sembra un’altra vita, che ricordo a tratti ma perlopiù sbiadita.
Eppure ho sfogliato qualche contenuto, quanto mi manca scrivere e basta. Così, liberamente. Sono settimane che ripenso a questo blog, se chiuderlo definitivamente o riprenderlo in mano. Certo non sono più la stessa di anni fa, eppure sento che avrei ancora tanto da scrivere.
Ne avrò il tempo? Mi sono chiesta anche questo. Perché buttare un contenuto lì e poi lasciarlo vuoto per anni o mesi non vorrei farlo di nuovo. Quello che manca è il tempo, quel maledettissimo tempo che ci corre tra le mani, che ci sommerge di lavoro e responsabilità, di cose apparentemente irrimandabili.
Ho messo di tutto prima di questo blog negli ultimi due anni, che sono stati i più grandi della mia vita. Grandi perché ho lavorato tantissimo, giorno per giorno, per realizzare e arrivare dove volevo essere. E adesso, ora che ho raggiunto il primo traguardo che mi ero posta, realizzarmi entro i 30 anni nel lavoro, qualcosa manca. Scrivo dalla mattina alla sera, scrivo di quello che accade nel mondo e non potrei esserne più felice.
Ma ogni redazione toccata, ogni turno ricoperto, ogni collega incontrato, ogni capo ascoltato, ogni comunicato inviato, ogni notizia trattata, ogni regola seguita, è il mio lavoro. Da seguire con responsabilità, fatica e serietà. E in mezzo a tanto lavoro, a tanti progetti, ai prossimi traguardi da puntare, ci sono più di due anni pieni di svolte e cadute, colpi al tappeto e incredibile voglia di godermi ogni cosa sul momento.
Perché viviamo tempi incerti e l’unica certezza è questo momento qui. E così adesso vorrei prendermi un pezzo di spazio per me, raccontarvi il mondo con i miei occhi e dare spazio a tutto purché sia vita scritta.