Respirarsi

Respirarsi. Se dovessi spiegare l’amore lo farei così. Qualcosa di estremamente intimo e complice. Respirarsi, a pochissima distanza, naso su naso. La stessa aria. Come a diventare un solo respiro.
Un po’ come quando un abbraccio combacia in maniera perfetta, cuore su cuore, fino a non distinguere più due battiti, fino a diventare un unico battito. Respirarsi è così. E non è da tutti. Non è per tutti. Vuol dire la stessa aria per due. E respiri bene.

Ritrovarsi

Si aspettano all’aeroporto. E l’attesa li rende immobili:
tante le paure, tante le domande, tante le speranze.
E poi accade. Si guardano da lontano.
Ed uno sguardo trova già tutte le risposte.
E si corrono incontro.
E si trovano l’uno nelle braccia dell’altro.
E rimangono fermi così,
per il tempo che si sono mancati,
per quello che hanno sbagliato,
per quello che non hanno compreso.
Si guardano e improvvisamente
si sono perdonati ogni mancanza distratta,
ogni ferita che si sono fatti,
ogni errore che hanno commesso,
ogni addio detto e mai voluto.
E sono lì. Occhi negli occhi. Cuore su cuore.
L’uno nel respiro dell’altro.
La gente continua a partire. La gente continua a tornare
Gli aerei sopra i loro volti decollano.
Ma per loro non c’è gente, e non c’è aereo.
Ci sono loro. Adesso ritrovati.