Io non dimenticherò mai chi c’è stato nei momenti più duri. Senza che io lo chiedessi. Senza che urlassi il mio bisogno. Non dimenticherò mai chi era libero di scegliere, ed ha scelto di esserci. Anche quando io lo meritavo meno. Anche quando era guerra fra noi. Perchè, in fondo a questa vita, è questa la cosa che il nostro cuore ricorda di più, è questo che ci fa sentire più amati: chi c’è stato per noi. Non chi “sai che ci sono” e non chi “se mi avessi chiamato ci sarei stato”. Esserci è un’altra cosa. Esserci è chi, quando il rumore si è fatto più pesante, quando ti giri e ti guardi le spalle lo trovi sempre là.
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La chimica
La chimica non si spiega.
Vi sfiorate e il mondo attorno scompare. Vi annusate e respirate di buono.
Vi sorridete e l’imbarazzo vince.
Vi guardate e il cuore si ferma. Accelera. Sorride anche lui.
A destinazione
Ti vorrei raccontare di quella volta che, guardandomi negli occhi, mentre parlavo di te qualcuno mi disse: “ma ti sei innamorata?”
E lì ho risposto no, perché ho pensato che non poteva essere, non era il momento giusto, era troppo presto, mi dovevo ancora riprendere da tutto quello che era stato prima di te. E invece è lì che la vita ti frega, quando gli altri ti guardano e capiscono che sei innamorata. Li puoi mentire a te stessa, ma il mondo non lo freghi. E lì inizia la corsa, la paura, e inizi a scappare. Ma verso dove?
Che sei arrivata a destinazione e non te ne rendi nemmeno conto.
Ci guardiamo?
Possiamo inciampare, cadere, scivolare.
Rialzarci e capire.
Possiamo viaggiare, spostarci, cambiare.
Vedere e sentire.
E ascoltarci. Sapessimo farlo.
Ascoltare il cuore, e non averne paura.
E non imporci di essere forti,
di non sbagliare più,
di resistere a tutto.
E non imporci di nasconderci, di evitarci,
di non guardarci
per evitare di ritrovarci ancora là,
uguali come il primo giorno
più uno, l’oggi,
che ci aiuta a non sbagliare, a non ferire,
ad ascoltare.
E se di nuovo sbaglieremo, ci feriremo, non ci ascolteremo?
Costruiremo sempre un altro oggi,
un altro giorno in più,
per avere il tempo di non sbagliare,
non ferire e ascoltarci.
Ci guardiamo?
Scrivere della gente
All’inizio ho scritto solo della mia vita, dell’amore vissuto sulla mia pelle.
Poi non mi bastava più, perché era tutto al verbo imperfetto e dopo un po’ hai bisogno anche del tempo presente. Allora mi sono guardata intorno ed ho cominciato ad osservare la gente, quando nemmeno si accorge che la sto guardando. Mentre cammino per strada, mentre sono in metro, quando sono al mare, su un muretto, al supermercato, e ovunque. Mi innamoro dei dettagli, è sempre stato così. Allora la guardo e mi rendo conto che l’amore è dappertutto. Mi piace raccontare i gesti, oppure immaginarne il prima e il dopo, chiedendomi se l’ho indovinata la loro storia. Poi mi piace ascoltare, quando mi raccontano le loro storie, ed io le racconto dopo di loro, per loro.
Mi piace scrivere. Scrivere di ognuno. Scrivere di ogni storia. Che non è mai uguale all’altra perchè, pur essendo l’amore un concetto universale, non ne esiste copia alcuna.
Guarda il mare
Anche quando nulla sembra al suo posto guardi il mare e tutto ti sembra possibile, o almeno provarci.
Ogni giorno come il primo
Una tra le cose che mi manca di più è quel tuo braccio enorme che mi avvolgeva e mi faceva sentire protetta.
Sai stasera, appena sono rientrata a casa, stavo togliendo gli orecchini. Ricordi che era una delle prime cose che facevo appena arrivavamo a casa? Andavo in camera da letto e li toglievo, poggiandoli sul comodino, piano piano, facendo finta di perdere un po’ di tempo, così vincevo l’imbarazzo di spogliarmi che avevo ogni volta che venivo a casa tua. Perchè ogni cosa, anche se fatta mille volte, tra noi era sempre come farla per la prima volta. Come fare l’amore, come amarci, come guardarci… ogni giorno come se fosse il primo.
Occhi
Se vuoi capire guarda negli occhi,
è lì che troverai tutte le risposte.
Ritrovarsi
Si aspettano all’aeroporto. E l’attesa li rende immobili:
tante le paure, tante le domande, tante le speranze.
E poi accade. Si guardano da lontano.
Ed uno sguardo trova già tutte le risposte.
E si corrono incontro.
E si trovano l’uno nelle braccia dell’altro.
E rimangono fermi così,
per il tempo che si sono mancati,
per quello che hanno sbagliato,
per quello che non hanno compreso.
Si guardano e improvvisamente
si sono perdonati ogni mancanza distratta,
ogni ferita che si sono fatti,
ogni errore che hanno commesso,
ogni addio detto e mai voluto.
E sono lì. Occhi negli occhi. Cuore su cuore.
L’uno nel respiro dell’altro.
La gente continua a partire. La gente continua a tornare
Gli aerei sopra i loro volti decollano.
Ma per loro non c’è gente, e non c’è aereo.
Ci sono loro. Adesso ritrovati.
Non è niente
Quando una donna ti dice “non è niente”
tu guardala negli occhi
e dille che quel niente
lo sistemerete insieme.
E poi abbracciala. Forte.
Tienila stretta.
Ci sono donne difficili
che si sono dovute difendere una vita intera
e che se hanno bisogno di te non te lo sanno dire.