Era con amiche e si parlava di uomini e regali.
E di colpo si era ricordata che lui non le aveva
mai fatto un regalo nei mesi che erano stati insieme,
eppure a lei la cosa non le era mai pesata, nemmeno adesso a distanza di tempo.
Provò a chiedersi il perché, e la risposta arrivò immediata: le aveva regalato molto di più. Presenza, attenzioni, dimostrazioni. Lui c’era sempre. La voleva sempre. L’amava sempre. Anche le poche volte che non erano insieme, anche quando lui era al lavoro, perfino quando erano litigati.
Le regalava molto di più amandola nelle piccole cose.
Come quando si sacrificava a dormire con la coperta
in pieno agosto, solo perché lei soffriva il freddo, mentre lui non sopportava il caldo.
Ma la dimostrazione d’amore più grande arrivava in piena notte, mentre lui pensava che lei dormisse: lui si svegliava solo per controllare che lei fosse coperta.
La toccava e si rendeva conto di quanto fosse ghiacciata. Così tirava la coperta dal fondo del letto e la copriva. La mattina dopo non le diceva niente, ma non sapeva che lei in quelle notti spesso era sveglia, e che amava tanto prendersi quella piccola attenzione che nessuno aveva mai avuto per lei, e che nessun regalo avrebbe mai potuto darle.
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L’odore della nonna
Stava pensando a sua nonna. La pensava spesso ultimamente dall’ultima volta che si erano viste. La volta in cui avevano litigato più forte del solito. La volta in cui lei era andata via sbattendo la porta. Erano passati anni. Adesso aveva saputo che non stava bene. Avrebbe voluto perdonarla, rivederla. Ogni tanto arrivava fino a casa sua. Provava ad entrare ma le gambe le cedevano e alla fine andava via. Altre volte restava lì davanti per un po’. Davanti al portone della sua infanzia. Chiudeva gli occhi e cercava di ricordarla, di ricordarne l’odore. L’odore della nonna. L’odore della crema che metteva prima di dormire. L’odore della salsa fatta la domenica mattina, quando la nonna si avvicinava col mestolo fumante e le chiedeva di assaggiarne un po’ da quel grande pentolone. Per farla sentire importante, per poterle far dire più tardi a tavola, davanti a tutti, che lei aveva aiutato la nonna a cucinare. L’odore della lacca per capelli. Cotonati, soffici, come quelli delle grandi dame di un tempo. L’odore degli abbracci stretti la sera prima di dormire, quando mamma e papà erano via e lei restava dai nonni.
«Nonna ma non credi che il nonno soffra da solo nel lettone? Gli mancherai stanotte.»
«Stai tranquilla, il nonno sarà felice di avere il lettone tutto per lui! Sì, il nonno mancherà anche a me, ma anche tu quando non ci sei mi manchi. Dormi adesso, stretta stretta con la nonna, e fai bei sogni!»