Io l’ho visto sbagliare, in una storia. La sua. L’ho visto combinare casini, tanto quanto lei. O forse di più, o forse di meno. Che importa? L’amore non si quantifica in colpe. Errori comuni delle storie, che però uno dopo l’altro ad un certo punto sembrano irrisolvibili. E dopo averlo visto sbagliare, l’ho visto ritornare. Tentarle tutte per voler ricominciare, provando a cambiare ciò che non andava, provando a far combaciare i pezzi che non erano riusciti ad incastrarsi. E ci ha creduto davvero. Ci ha creduto per due. Ha lottato per due. Ha sperato per due. Ha aspettato. Ha atteso lei. Perché lui l’aveva scelta. Dalla prima volta. Ogni volta. Oltre ogni addio, oltre ogni “è finita”, oltre ogni “siamo troppo diversi”, oltre ogni “non può funzionare”. Lui era stato più forte degli sbagli, delle parole dure, delle ferite e degli errori. Forse è proprio questo l’Amore. Perché a chiudere storie su storie, a spegnere un sentimento, oggi sembra volerci poco. Allora ho capito che l’uomo è uomo quando non ha paura di mostrarsi vulnerabile. Quando parla col cuore, e lascia perdere la testa. Quando lotta e rischia, pur consapevole di un no. Quando non mette l’orgoglio rischiando di perdere chi ama. Quando si mette a nudo, cuore ed anima. Quando non si vergogna di piangere, o di diventare ridicolo nei gesti e nelle parole. Chi non lo è per amore? E a chi ha guardato tutto ciò che ha fatto per riconquistarla e gli ha detto “sei poco uomo”, lui ha risposto: “L’unica volta in cui mi sono sentito poco uomo è stato quando è finita questa storia, è stato quando ho perso lei”.
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Non smettere di lottare
Un padre che lotta per sua figlia
avrà sempre il mio rispetto.
Quando ti conobbi fu la mia
promessa del primo giorno:
farò sempre un passo indietro
di fronte a lei.
Ma non ti avevo detto che con lei
intendevo anche l’amore per lei.
Per questo resto qui, in silenzio.
Perché lo so che sei ancora
dentro la battaglia.
Anche se lo so che non c’è guerra che tu non riuscirai a vincere.
Che non c’è limite d’amore
che ti potrà fermare.
Un padre che lotta per sua figlia
avrà sempre il mio rispetto.
Proprio perché io figlia
non lo sono stata.
Proprio perché il mio padre
non lo è stato.
Per questo so perché io sono qui e tu sei lì.
E forse meglio così.
Io ti tengo tra le mie braccia
da lontano, e se chiudi gli occhi puoi sentirmi.
Ti tengo come riusciva a rasserenarti:
la tua testa sulle mie gambe,
gli abbracci stretti sul divano,
la mano mentre guidi,
e cuore su cuore la notte.