Esiste uno più grande?

Non ho dormito per un sacco
di notti pensando a chi
ti avrebbe avuta dopo di me. Conosci un amore più grande
di questo?

La notte delle stelle

Della notte di San Lorenzo ricordo
sorrisi dolci a cena,
una piadina per due.
Sguardi complici e frasi perfette
dette e non dette
inizi tu e completo io.
Annusarsi la pelle
dentro quel piccolo locale fatto per due
“Perché mi annusi?” ti ho chiesto
“Ogni tanto controllo se sei reale” mi hai risposto.
Ho sorriso. Hai sorriso.
“Adesso ti porto a vedere le stelle” mi hai detto,

“al mare o in montagna?” mi hai chiesto.
“Scegli tu” ti ho risposto.
Non mi importava delle stelle:

cos’altro avremmo potuto desiderare?
Avevamo tutto, eravamo tutto.
Della notte di San Lorenzo ricordo
che guidavi con la mia mano tra la tua,
il posto bello che avevi deciso,
il cielo quasi a toccarlo
e le mille stelle sopra di noi.
5 ne avevi scelte, perché 5 erano i tuoi desideri:
“non partire”
“a Natale camminiamo con l’ombrello sotto la pioggia cercando regali”,
“andiamo a leggere un libro al parco”,
e quali erano gli altri due?
Della notte di San Lorenzo ricordo
la nostra canzone che hai fatto suonare,
e quel bacio diverso che mi volevi dare.
Io che dovevo tra poco partire
e noi che non ci volevamo staccare.

Della notte di San Lorenzo ricordo,
ricordo tutto.
Attimo per attimo.
Occhi negli occhi.
Stella per stella.

Non smettere di lottare

Un padre che lotta per sua figlia
avrà sempre il mio rispetto.
Quando ti conobbi fu la mia
promessa del primo giorno:
farò sempre un passo indietro

di fronte a lei.

Ma non ti avevo detto che con lei
intendevo anche l’amore per lei.
Per questo resto qui, in silenzio.
Perché lo so che sei ancora
dentro la battaglia.
Anche se lo so che non c’è guerra che tu non riuscirai a vincere.
Che non c’è limite d’amore
che ti potrà fermare.

Un padre che lotta per sua figlia
avrà sempre il mio rispetto.
Proprio perché io figlia
non lo sono stata.
Proprio perché il mio padre

non lo è stato.
Per questo so perché io sono qui e tu sei lì.

E forse meglio così.

Io ti tengo tra le mie braccia
da lontano, e se chiudi gli occhi puoi sentirmi.
Ti tengo come riusciva a rasserenarti:
la tua testa sulle mie gambe,
gli abbracci stretti sul divano,
la mano mentre guidi,
e cuore su cuore la notte.

L’estate profuma di te

Se è vero che ogni periodo porta con sé un odore,
se è vero che colleghiamo profumi a momenti,
allora per me l’estate profuma di te. Porta il tuo odore. Anche se non siamo andati al mare. Anche se lavoravamo sempre.
Sa di caldo insopportabile e di serate cercando stelle. Sa di sorrisi e gelosie. Di confidenze in riva al mare, mostrare il cuore con la luna testimone e la spiaggia silenziosa. Sa di essere diversi dagli altri, di cercare posti tranquilli senza gente, o va bene anche casa.

Che tanto ci bastava poco. Un panino a notte fonda, il tragitto in macchina e la stanchezza da nascondere. Due chiacchiere prima di dormire e buonanotte strette.

Coprirla di notte

Era con amiche e si parlava di uomini e regali.
E di colpo si era ricordata che lui non le aveva
mai fatto un regalo nei mesi che erano stati insieme,
eppure a lei la cosa non le era mai pesata, nemmeno adesso a distanza di tempo.
Provò a chiedersi il perché, e la risposta arrivò immediata: le aveva regalato molto di più. Presenza, attenzioni, dimostrazioni. Lui c’era sempre. La voleva sempre. L’amava sempre. Anche le poche volte che non erano insieme, anche quando lui era al lavoro, perfino quando erano litigati.
Le regalava molto di più amandola nelle piccole cose.
Come quando si sacrificava a dormire con la coperta
in pieno agosto, solo perché lei soffriva il freddo, mentre lui non sopportava il caldo.

Ma la dimostrazione d’amore più grande arrivava in piena notte, mentre lui pensava che lei dormisse: lui si svegliava solo per controllare che lei fosse coperta.
La toccava e si rendeva conto di quanto fosse ghiacciata. Così tirava la coperta dal fondo del letto e la copriva. La mattina dopo non le diceva niente, ma non sapeva che lei in quelle notti spesso era sveglia, e che amava tanto prendersi quella piccola attenzione che nessuno aveva mai avuto per lei, e che nessun regalo avrebbe mai potuto darle.

L’odore della nonna

Stava pensando a sua nonna. La pensava spesso ultimamente dall’ultima volta che si erano viste. La volta in cui avevano litigato più forte del solito. La volta in cui lei era andata via sbattendo la porta. Erano passati anni. Adesso aveva saputo che non stava bene. Avrebbe voluto perdonarla, rivederla. Ogni tanto arrivava fino a casa sua. Provava ad entrare ma le gambe le cedevano e alla fine andava via. Altre volte restava lì davanti per un po’. Davanti al portone della sua infanzia. Chiudeva gli occhi e cercava di ricordarla, di ricordarne l’odore. L’odore della nonna. L’odore della crema che metteva prima di dormire. L’odore della salsa fatta la domenica mattina, quando la nonna si avvicinava col mestolo fumante e le chiedeva di assaggiarne un po’ da quel grande pentolone. Per farla sentire importante, per poterle far dire più tardi a tavola, davanti a tutti, che lei aveva aiutato la nonna a cucinare. L’odore della lacca per capelli. Cotonati, soffici, come quelli delle grandi dame di un tempo. L’odore degli abbracci stretti la sera prima di dormire, quando mamma e papà erano via e lei restava dai nonni.
«Nonna ma non credi che il nonno soffra da solo nel lettone? Gli mancherai stanotte.»
«Stai tranquilla, il nonno sarà felice di avere il lettone tutto per lui! Sì, il nonno mancherà anche a me, ma anche tu quando non ci sei mi manchi. Dormi adesso, stretta stretta con la nonna, e fai bei sogni!»

Il potere terapeutico del mare

Calmo o in tempesta, sembra capire sempre il nostro stato d’animo. Ci ascolta, ci aspetta, ci rasserena. Sembra sapere ogni volta di cosa abbiamo bisogno. E dopo averci ascoltati, ci aiuta a trovare le risposte che cercavamo e a ritrovare la forza per riprendere a camminare sulla la nostra strada.

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