E poi, quando ti senti scoppiare, vai a vedere il mare, respiralo forte. Portaci chi lo sa capire, chi lo sa ascoltare, chi lo sa vedere. Vai nei tuoi angoli di pace, guardaci dentro e tienili stretti. Portaci chi non parla troppo, chi non cerca per forza qualcosa da dire. Chi sa sintonizzarsi con la calma della tua malinconia e con la tempesta e il tormento del tuo cuore. Chi vuole ascoltare il suono di un respiro, il tuo e quello del mare. Chi sa meravigliarsi davanti a ciò che è sempre lì ma non è mai uguale. Chi sa farsi scaldare da occhi pieni di vita vissuta, colmi di graffi ma mai arresi. Occhi baciati da un raggio di sole e dall’azzurro del mare. E poi fai quell’ultimo respiro e promettiti che tornerai, a respirare.
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Il mare a settembre
Ho sempre amato il mare a settembre. Le spiagge poco affollate, la smania finita dell’abbronzatura perfetta. Amo il mare a settembre perché lui finalmente può prendere respiro. Cambiano i colori, cambiano gli odori, cambiamo noi. E lui lo percepisce, lo sente. Sembra risponderci alla paura che abbiamo del nuovo anno, dei cambiamenti che ci aspettano o, al contrario, di quelli che vorremmo realizzare. Ho sempre amato il mare a settembre perché ritrovi quel silenzio che in piena estate devi cercare a fatica. Il mare a settembre è per chi ama la tranquillità. È l’ultimo passo dell’estate e il primo dell’autunno. Ti guardi intorno e osservando la poca gente puoi quasi leggere la loro storia. È facce malinconiche di chi deve tornare al lavoro o di chi spera di trovarne uno. È sorrisi infiniti di chi non sopporta caldo ed estate, di chi sogna già felpe e tisane calde, Natale e i film sul divano. È sguardi perplessi, di chi si chiede cosa accadrà da domani. E lui è lì, pronto ad esserci per ognuno di noi, calmo o in tempesta, quasi a volerci parlare. Di un azzurro sbiadito che riflette il cielo grigio e il primo temporale che fa capolino da quei nuvoloni laggiù.
Mare mio
11 Agosto 2020
Profumi, mare mio,
di tutte le cose che ti ho raccontato
e di tutte le mie tempeste che hai provato a calmare.
Profumi di tutte le volte che ci siamo capiti,
delle risposte che mi hai dato,
delle strade che mi hai spinto a percorrere
e di quelle in cui mi hai detto
che era arrivato il momento di fermarsi.
Profumi, mare mio,
di cose viste più di mille volte
ma che ancora guardi come se fosse la prima.