Ogni giorno come il primo

Una tra le cose che mi manca di più è quel tuo braccio enorme che mi avvolgeva e mi faceva sentire protetta.
Sai stasera, appena sono rientrata a casa, stavo togliendo gli orecchini. Ricordi che era una delle prime cose che facevo appena arrivavamo a casa? Andavo in camera da letto e li toglievo, poggiandoli sul comodino, piano piano, facendo finta di perdere un po’ di tempo, così vincevo l’imbarazzo di spogliarmi che avevo ogni volta che venivo a casa tua. Perchè ogni cosa, anche se fatta mille volte, tra noi era sempre come farla per la prima volta. Come fare l’amore, come amarci, come guardarci… ogni giorno come se fosse il primo.

Giorno 6

Una candelina per ogni nostro errore,
per ogni parola detta di troppo
e per altre dette troppo poco.
Una candelina per ogni spesa fatta insieme,
per ogni piatto cucinato,
per ogni tavolo apparecchiato.
E poi un’altra,
per ogni broncio e per ogni silenzio,
per ogni sorriso e ogni risata.
Un’altra ancora,
per ogni difetto sopportato,
per ogni problema superato,
per ogni distanza colmata.
Una candelina per ogni promessa,
per ogni speranza,
per ogni ricordo bello che batte il male.
Un’ultima per ogni forza che c’è mancata,
per ogni terza persona ascoltata

che si è messa in mezzo quando ci ha trovati
fragili e arrabbiati.
E quindi sono sei le candeline,
come il tuo giorno ed anche il mio.
E chiamarsi fa paura. Nel doverci dire troppo
e nel finire a dirci niente.
Per poi scoprire che non siamo più noi.
E allora, impauriti, ci accontentiamo dei ricordi.
Soffia su ogni candelina,
sorridi ad ogni torta e ad ogni sorpresa.
Anche se non è mia. Che io sono qui e tu sei lì.
Anche se non so dove. Ma, ovunque sia,
stasera esprimi un desiderio, e poi soffia.

Te l’ho già detto che stasera sei bellissima?

«Te l’ho già detto che stasera sei bellissima?»
Era la prima frase che le diceva tutte le volte che uscivano a cena insieme. Inizialmente lei non ci credeva, era sempre stata insicura sul suo aspetto, nonostante i tanti uomini che le correvano dietro. Di certo lui non era il primo a dirglielo, ma era il primo a farglielo credere. Col tempo era arrivata a sentirsi bella davvero, qualsiasi cosa indossasse, qualsiasi trucco evitasse, qualsiasi passo facesse.
Passavano i giorni, le settimane, ma loro erano rimasti uguali. Lui non smetteva mai di farla sentire bellissima, e lei di arrossire ogni volta. Sinceramente imbarazzata, scrutandolo con gli occhi per capire se fosse sincero. Lo era. Lui la guardava ogni volta come chi ha davanti a sé la cosa più bella del mondo. E allora, alla fine, così bella si sentiva pure lei.
«Te l’ho già detto che stasera sei bellissima?» Le diceva di nuovo mentre sfogliavano il menu, mentre ordinavano, mentre aspettavano la pizza, mentre mangiavano.
La metteva in difficoltà. Gli piaceva notare che c’era ancora una donna in grado di imbarazzarsi davanti ai complimenti. Gli piaceva ancora di più perché quella donna era la sua.
A volte sembrava andarne fiero.
«Te l’ho già detto che stasera sei bellissima? Non lo ricordo.» E lei sorrideva. Sorrideva sempre quando era con lui. Bella, più bella quando si guardava attraverso gli occhi di lui.